Migliaia di precarie e precari, studentesse, disoccupati per poter comprare la casa o l’auto, per pagare gli studi, corsi di formazione e master o anche semplicemente fare la spesa e avere la possibilità di accedere ai vari beni di consumo devono indebitarsi con le banche o pagare alle finanziarie interessi inutili. Noi crediamo che quei debiti, quegli interessi non vadano ri-pagati perché non è responsabilità nostra se i salari e i redditi diminuiscono e si è costretti all’indebitamento. Il nostro desiderio di una vita fatta di ricchezza e libera da ogni forma di ricatto e sfruttamento viene prima di ogni cosa.
Il governo Monti, espressione diretta delle banche e della tecnocrazia europea, vorrebbe risolvere la crisi economica e finanziaria a colpi di tagli al welfare e ai servizi, con l’ovvia conseguenza di un aumento delle tariffe per tutti e per tutte. Il governo vorrebbe scaricare i costi della crisi sulle nostre tasche solo per ridare fiducia ai mercati, per accrescere il valore dei titoli di stato, facendo così un favore alle banche che quei titoli li avevano comprati e sui quali hanno fatto della speculazione finanziaria che ha provocato l’indebitamento sempre più forte degli Stati e quindi la crisi.
Noi non vogliamo rinunciare ai servizi che usiamo tutti i giorni per salvare dal fallimento banche e banchieri corrotti.
Vogliamo organizzarci per respingere al mittente l’aumento delle tariffe, per praticarne la riduzione, per liberarci dalla morsa del debito, nelle sue diverse forme.
Ci incontriamo martedì 22 alle ore 20:00 in Salaborsa per approfondire il tema della crisi finanziaria e per costruire un percorso lungo di mobilitazione.