NE’ SCHIAVIZZATI NE’ INDEBITATI
La riforma del lavoro che il governo sta per presentare impone alle precarie e ai precari un tragico scambio: contratti a tempo lungo, come quello di apprendistato che diventerebbe quello prevalente per i giovani fino ai 29 anni, o intedeterminato, in cambio della rinuncia a molte delle tutele e garanzie conquistate negli scorsi decenni, dall’indennità di malattia al licenziamento senza giusta causa. Una falsa soluzione per i più giovani, mentre sopra i ventinove anni non potrebbero che aggravarsi i processi di espulsione dal mercato del lavoro già in atto.
E’ uno scenario dickensiano che pone una sfida urgente e decisiva ai movimenti che nella crisi lottano perché a pagarne i costi sempre più alti sia chi l’ha causata, non chi la subisce.
Non abbiamo nostalgia dell’epoca del posto fisso di massa. Crediamo che la via d’uscita alla precarietà non possa che essere cercata sul terreno del welfare, del reddito sociale, dell’universalità del diritto a una vita diginitosa e di quello ad autodeterminare le proprie scelte senza ricatti.
E non c’è peggiore ricatto dell’indebitamento che migliaia di persone contrraggono per poter comprare la casa o l’auto, per pagare gli studi, corsi di formazione e master o anche semplicemente fare la spesa e avere la possibilità di accedere ai vari beni di consumo. Pensiamo alla costruzione di uno sportello insolvente per attivare percorsi concreti di liberazione dalla morsa del debito
Di tutto questo vogliamo parlare nella prossima assemblea generale delle e degli insolventi,
Giovedì 23 febbraio ore 20
a Bartleby in via San Petronio Vecchio 30/c
Santa Insolvenza